On The Road

Parigi: la città dell’amore ma siamo sicuri?

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Parigi definita da tutti la città dell’amore ma ne siamo proprio sicuri? Oggi vi racconto la mia esperienza in questa città!

Sentiamo sempre dire che Parigi è la città dell’amore e per molti rappresenta così. Leggo spesso articoli di blog e non che osannano tanto questa città, io invece devo definirmi una voce fuori dal coro. Ho visto questa città, ci ho passato ben 7 giorni e sono state veramente le cose che ho amato. Probabilmente è colpa del mio carattere o amo le cose alla follia oppure no.

E di cose che mi hanno lasciato a bocca aperta a Parigi ne ho trovata una soltanto e no non è stata la Tour Eiffel.

Forse per l’esperienza bruttissima iniziale avuta come primo impatto in questa città ma proprio non sono riuscita a farmela piacere anzi l’ho travata una brutta copia di Roma. Che dirvi, io la mia la devo sempre dire nel bene e nel male!

Ma partiamo dal principio!

Sveglia all’alba e di corsa in aeroporto. Volo tranquillo e circa due ore dopo siamo a Parigi! Sono partita euforica per questo viaggio, come per tutti i miei viaggi, io amo viaggiare e quando si tratta di scoprire una nuova città sono sempre super emozionata. Fatto sta che avevamo prenotato un servizio di pullman dell’albergo che avevamo prenotato che ci venisse a prendere in aeroporto e ci portasse, appunto, in hotel. Dopo due ore dal nostro arrivo dell’autista e del pullman neanche l’ombra.

Chiamate su chiamate in hotel e finalmente il benedetto pullman arriva con alla guida un pazzo scatenato. Non mi aspettavo di certo di trovarmi davanti ad un servizio di lusso ma neanche con un autista che non rispettasse neanche i semafori rossi!

Arriviamo in hotel e bim bum bam altra sorpresa l’albergo sembra essere pieno e ci viene offerta ospitalità in un area a detta loro “in fase di ristrutturazione”.  Mentre ci accingevamo ad entrare nello stabile al quale si accedeva solo se in possesso di un tesserino dell’hotel incontriamo altri italiani che ci descrivono lo stabile come un bordello. E lo era a tutti gli effetti. Avendo visto l’interno dello stabile che non era in ristrutturazione ma abbandonato a se stesso con le porte delle stanze che neanche si chiudevano, sporcizia ovunque e un via vai continuo di persone nei corridoi, decidiamo di farci sentire alla direzione dell’hotel quello non era l’albergo per il quale avevamo pagato e no non ci avremmo dormito!

Con l’albergatore niente da fare, ci rivolgiamo perciò all’agenzia al quale ci eravamo affidati che mortificata ci dice che non ci sono altre soluzioni, abbiamo scelto un periodo un pò particolare e l’unico albergo disponibile nella stessa fascia di prezzo pagata è fuori città. La scelta era perciò la nostra tornare a casa oppure rimanere li? Tutti convinti decidiamo di tornare a casa ma ormai gli unici voli disponibili sono per il giorno dopo e così ci dobbiamo comunque recare nell’albergo fuori città per la notte. Mentre uscivamo dalla città riceviamo una chiamata da parte dell’agente dell’agenzia che vista la situazione ha deciso di offrirci un altro posto l’holiday Inn proprio davanti allo stadio parigino.

Sembra la scena di un film ma ragazzi è successo davvero. 

Siamo entrati in uno degli hotel più prestigiosi in piena notte che si è preso la briga di aprire la cucina appositamente per noi perchè aveva saputo della nostra disavventura. Una gentilezza unica e una cordialità pazzesca. Non vi dico poi che stanza. La mia stanza posta al nono piano dell’albergo aveva una parete completamente in vetro e io ogni mattina mi svegliavo guardando la luce del giorno e lo stadio di Parigi. Un cambiamento radicale dall’albergo che avevamo scelto inizialmente.

Abbiamo visto ogni cosa visitabile a Parigi. Abbiamo fatto il tour completo Tour Eiffel, Sacre Couer, Notre Dame, Louvre ed ogni monumento ci si aspetti da una visita a Parigi eppure più camminavo tra quelle strade e più mi sembrava di camminare in una Roma più spenta e più brutta.

A dirla tutta l’unico quartiere ad avermi colpito e lasciato senza fiato è stato la Defense ciò che non ti aspetti proprio di trovare in una città come Parigi. L’innovazione, grattacieli, grattacieli colorati e dalle forme più strane, fontane che fanno giochi di colore. Quello che sentivo mentre passeggiavo tra le strade di questo quartiere era un senso di libertà, di innovazione, si respirava il futuro quello che ti accoglie a braccia aperte e ti emoziona!

Tornerò a Parigi? Forse un giorno ci sono ancora tante città che devo vedere assolutamente e per il momento Parigi non è più sulla mia lista travel.

Mamma e scrittrice per amore e passione. Romana dalla nascita. Amante della moda e dell'arte in ogni sua forma.

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