Se si analizza la storia dei popoli tra i vari aspetti complessi della vita, c’è un elemento che ha sempre rappresentato il vivere quotidiano dell’uomo: il gioco. In esso troviamo l’essenza di una cultura di un popolo, i vizi e le virtù, la goliardia e in un certo senso l’agonismo. Elementi che non sono mai stati oggetto di discriminazione tra ceti, anzi. Al gioco partecipavano poveri e ricchi, nobili e popolino, borghesi e operai. Magari non mischiati tra loro, magari tra le mura sicure di case belle o meno belle, ma di sicuro il gioco prendeva chiunque. E proprio questa essenza popolare e comune è stata ripresa da ogni genere di artista nel corso della storia, dai pittori ai musicisti fino ai romanzieri e i letterati.

Proprio questi ultimi hanno riempito pagine di inchiostro scrivendo di come il mondo del gioco fosse protagonista o sottofondo di alcune delle più belle storie del mondo. Ancora oggi il gioco ha un importante ruolo nella società moderna, e questo grazie anche al digitale dove, sulle piattaforme di gioco si può trovare una pagina dedicata ad esempio al gioco delle carte oppure una pagina di bingo online con premi, così come una dedicata ai giochi casinò, dove non c’è spazio per la teoria e la narrazione e più per la pratica e l’azione. Questo fa capire ancora di più come il gioco sia per gli scrittori d’ispirazione per i propri romanzi, per scrivere nel bene e nel male dell’essenza dell’essere umano. Ma quali sono i libri che più di tutti hanno avuto il gioco protagonista? Scopriamolo in questo elenco che guarda al gioco come centro di una storia oppure come espediente narrativo per descrivere l’essere umano o creare suspense e tensione.
Il giocatore – Fedor Dostoevskij
Non si può non partire con la citazione di uno dei colossi della letteratura mondiale. Dostoevskij in questo romanzo utilizza il gioco come espediente narrativo per descrivere tutti gli stereotipi che ruotano attorno a questo settore, come i giocatori tipo, che possono essere nullatenenti o ricchissimi nobili. Il libro descrive anche gli aspetti migliori del gioco così come i demoni che esso produce, così descrivendo la soddisfazione di una vincita ma i problemi e le tragedie generati in seguito a una sconfitta. Ma Dostoevskij non è uno che lascia fare al caso e così, nel finale ci chiede di fare i conti con noi stessi, sbattendoci in faccia quante volte abbiamo “barato” nella vita.
Fu Mattia Pascal – Luigi Pirandello
Mattia Pascal, nel romanzo di Luigi Pirandello, stanco della sua vita matrimoniale, ma anche perché caduto in miseria, decide di emigrare in America, ma prima passa da Nizza dove in una libreria trova un libro che spiega come vincere alla roulette. E perché non provarci? Mattia inizia a vincere e cambia vita, anche grazie ad un evento fortuito. Nel suo paese un suicida è stato scambiato per lui e così cambia tutto. Ma non sempre le cose vanno come sperate e la sua vita diventa monotona e noiosa. Pirandello ci dice che il gioco e le vittorie non generano automaticamente la felicità e che sebbene le vincite possano aiutare ad avere una vita più agiata, spetta a noi viverla appieno con coraggio.
I ragazzi della via Pál – Ferenc Molnár
Oggi i giochi tradizionali e i giochi di strada sono un vero e proprio patrimonio immateriale italiano. Una volta erano però una cosa normale, quotidiana, specialmente nella vita dei bambini. Molnàr ha preso questi giochi per raccontare la vita, le relazioni e l’essenza dei bimbi. Questo romanzo va letto e riletto mille volte nella vita perché racconta tutta la purezza, in positivo e negativo, dei più piccoli. Un’opera formativa per i ragazzi che ha segnato intere generazioni, ma che deve essere riscoperta dagli adulti per ‘purificarsi’ dal mondo contemporaneo.
Le memorie di Barry Lyndon – William Makepeace Thackeray
Stanley Kubrick ne ha fatto anche un film, ed è diventato ovviamente una masterpiece. Ma il romanzo non è da meno. In esso Redmond Barry incontra Chevalier de Balibari che cerca di affascinarlo e convincerlo a prendere parte ad attività ludiche. Proprio questa scelta non sarà così banale perché quello che ne consegue determinerà la vita di Barry. Certo, vedrà tanti profitti entrare in tasca ma altrettanto grandi saranno le disavventure che dovrà affrontare per il gioco. Oggi diremmo che Barry avrebbe bisogno di capire come prendersi cura del proprio essere, ma il romanzo va ancora più nel profondo analizzando valori umani e rapporti.
Casinò Royale – Ian Fleming
Tutti lo conoscono come 007, ed è ormai famosa la frase di presentazione “il mio nome è Bond, James Bond”. Ecco, tutto è nato dal romanzo di Ian Fleming Casinò Royale. Di qui è partita una saga cinematografica che dura fino ad oggi, raccogliendo milioni e milioni di appassionati. James Bond, agente segreto protagonista delle storie di Ian Fleming, uomo affascinante, amatore, professionista, ma anche giocatore. Sì, perché nel bel mezzo di una missione Bond si siede spesso al tavolo da gioco, in partite cariche di tensione e suspence.