Moda

Moda e gaming: un’unione intramontabile

L’interesse del mondo della moda nei confronti di quello che è l’universo dei videogiochi ha radici ormai consolidate e ciò riguarda tutti i possibili ambiti del gaming, che ad oggi sono sempre di più.

Si passa infatti dai videogame tradizionali a quelli che utilizziamo per pc e console, ma non è possibile dimenticare fino a quelli che si sono diffusi grazie ai social media, passando per le sale da gioco online e tanti titoli che si possono trovare in un’offerta di slot machine. Un report condotto da Newzoo riporta le cifre che riguardano il mercato dei videogiochi nel 2024, stimando un valore totale di circa 218 miliardi di dollari. Non desta stupore perciò il fatto che sempre più aziende legate alla moda e ai prodotti di consumo si avvicinino a questo universo, sempre più spesso ritenuto uno strumento di marketing con pochi eguali nel mondo.

Se però questo è il punto di arrivo, vale a dire la commistione di due mondi così apparentemente diversi (e lontani) tra loro, molto diverse sono le strade percorse dai brand. Risale ormai al 2019 la celebre collaborazione tra Louis Vuitton e League of Legends, il famoso titolo creato da Riot Games. Il gioco è senza dubbio uno dei più conosciuti a livello globale: il campionato mondiale si tiene annualmente e per l’occasione è stato siglato l’accordo con il celebre brand del lusso. La casa di moda ha creato per l’occasione il baule per contenere il trofeo, ma non solo: nel corso dell’anno ha prodotto una serie di accessori ed abiti esplicitamente dedicati al titolo, dalle sneakers allo smartwatch.

È ormai molto nota anche la collaborazione tra Moschino e il celebre The Sims, anche se in questo caso l’operazione si è fermata solo al digitale, con la creazione di uno stuff pack apposito. Molto simili sono state anche le creazioni firmate da Prada e Valentino per Animal Crossing, a cui si è aggiunto anche Marc Jacobs in un secondo momento.

Tra le collaborazioni più iconiche è però impossibile non citare quelle che riguardano Fornite. Per spiegare l’interesse verso questo titolo è sufficiente snocciolare un numero: arriva ad avere tra i 3 e i 4 milioni di giocatori ogni ora. Per questo la casa di produzione, Epic Games, vanta collaborazioni con i maggiori brand della moda, incluso quelli di lusso. Balenciaga, Moncler e Ralph Lauren sono state tra le case di moda più celebri a impegnarsi a creare vestiti e accessori per gli avatar, ma il vero precursore è stato Nike.

Se ad oggi una collaborazione del genere non desta più particolare stupore, può essere interessante riavvolgere il nastro per tornare all’apripista del genere. Occorre tornare al 2013, anno in cui Fruit Ninja raggiunse grandissima popolarità: il celebre gioco, via app, in cui si taglia la frutta raggiunse, in una manciata d’anni, l’incredibile cifra di un miliardo di download (nel 2015). È in quel momento che Sophia Webster, una designer di moda britannica, lanciò una collezione di scarpe ispirata al videogame. Pur non rimanendo di certo negli annali della moda, ha rappresentato il punto di partenza di collaborazioni sempre più fruttuose tanto per i brand quanto per le case produttrici dei videogiochi in questione.

Mamma e scrittrice per amore e passione. Romana dalla nascita. Amante della moda e dell'arte in ogni sua forma.

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