Sulle tracce di Amalia: Recensione Libro

Recensione del libro Sulle tracce di Amalia, scritto da Marco Apolloni e pubblicato da Bibi Book.

Amo leggere lo sapete ed è per questo che ho scelto di dedicare uno spazio ai libri nel mio blog, oggi voglio parlarvi di un libro che ho finito di leggere recentemente e si intitola “Sulle tracce di Amalia”. È stato scritto da Marco Apolloni e pubblicato da Bibi Book se il genere crime non è nel vostro stile allora questo libro non è ciò che fa per voi, se invece lo amate allora date una possibilità a questo libro come ho fatto io. Siete pronti? Beh, andiamo a vedere di cosa si tratta.

La trama

Tutto il libro ruota intorno ad un’indagine investigativa che potremmo definire l’occasione di una vita. I due protagonisti Fortunato e Pacifico, amici fin dai tempi del liceo, scelgono di aprire, a causa di varie vicissitudini, un’agenzia investigativa dal nome Lucky & Peace. Fortunato è un uomo costretto sulla sedia a rotella a causa di un incidente stradale che gli ha portato via i genitori, Pacifico è invece un uomo molto particolare e che vive in conflitto con suo padre. Il primo viene considerato la mente del gruppo mentre il secondo viene considerato come la forza armata, tutto muscoli e bellezza.

Si direbbe un duo perfetto che si trova davanti alla richiesta di una madre disperata che dopo vent’anni ancora è alla ricerca della sua amata figlia Amalia. Perché ho detto l’opportunità di una vita? Perché la donna in questione è una ricca ereditiera italiana pronta a pagare loro fior di euro pur di riuscire a trovare Amalia da cui non si hanno più tracce da oltre 20 anni, rapita a soli pochi anni di vita. Il libro lungo 368 pagine è un continuo colpo di scena che ci porta a scoprire capitolo dopo capitolo un colpo di scena dopo l’altro, tutto ruota intorno all’indagine che li porterà a viaggiare per il mondo. Non voglio svelarvi il finale perciò non vi rivelerò se troveranno Amalia oppure no.

I personaggi

I personaggi principali della storia sono ovviamente i due investigatori Fortunato e Pacifico. Fortunato come vi ho accennato è costretto sulla sedia a rotelle e seppur nel libro si parli tanto di quanto lui sia una persona che non si lascia abbattere da questo status, in realtà usa il jolly della sedia a rotelle ogni volta che può. Come personaggio non mi è piaciuto affatto anzi l’ho trovato piuttosto arrogante e fin troppo saccente, troppo sicuro di se e delle sue capacità ma soprattutto ho avuto sempre e costantemente l’impressione che si sentisse sempre di un livello sopra agli altri. Tanto è che, seppur per gioco, durante tutto il libro attacca continuamente l’amico ritenendo lui lo stupido della situazione e lui l’intelligente tra i due e rimarca questo suo pensiero con ogni persona che incontrano.

Ho amato invece Pacifico perché è il personaggio a mio avviso più umano tra i due, l’uomo che da sempre cerca l’approvazione del padre, che non si sente troppo sicuro di sé, sa di essere un bel uomo e di piacere molto ma nonostante questo non abusa mai del suo potere. Seppur viene definito una testa calda pronta sempre ad esplodere, è invece secondo me molto sottovaluto rispetto agli altri. Sicuramente per me è il personaggio più vero nella storia.

Considerazioni finali

La storia è molto interessante ma ci sono alcuni errori all’interno del testo che non passano inosservati al lettore, anche alcuni errori narrativi che sicuramente si potevano evitare. 368 pagine in cui rimaniamo sospesi sulle tracce di Amalia per poi regalare al fatidico momento poche righe e pochi dettagli. Ecco se dovessi dire cosa mi ha un po’ deluso nella storia è decisamente il finale molto sbrigativo ed anche troppo scontato per certi versi. Un’altra cosa che non mi è piaciuta è sicuramente l’eccessiva quantità di cliché che incontriamo nel testo giusto per citarne qualcuno:

Pacifico il bello e palestrato senza cervello.
Fortunato l’invalido troppo intelligente per gli altri.
L’investigatore americano di supporto il classico “grassone” che mangia cibo spazzatura.

Per il resto la trama è molto bella e avvincente, anche se per molti versi si distacca completamente dalla realtà e questo impedisce al lettore di immedesimarsi nel libro fino in fondo.

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