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Diritto alla disoccupazione

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Diritto alla disoccupazione: come usufruirne

Tutti coloro che firmano il licenziamento hanno diritto ad una disoccupazione. Detto questo, un’indennità come quella della disoccupazione non spetta solamente ad una dimissione con consensi, ma anche in casi di licenziamento. Quando si viene licenziati, si può quindi avere entrate tramite la disoccupazione. Tuttavia, visto i numerosi cambiamenti legislativi al riguardo, spesso è molto difficile capire se la disoccupazione ci spetta oppure no.

 

È opportuno informarsi quindi in quali casi si può riceverla e comprendere, inoltre, l’intricato processo all’interno dell’ente pubblico che la fornisce: l’Inps. Vediamo, nello specifico, come saperne di più e come farsi un’idea più concreta sull’argomento.

 

Disoccupazione: quando considerarla

 

Sostanzialmente, la disoccupazione spetta quando si ha un caso di disoccupazione volontaria. Questo non significa che non si vuol lavorare, significa semplicemente che chiunque si dimette in modo volontario non percepisce l’assegno Inps. Oltretutto, anche chi viene licenziato riceve la disoccupazione. Per quanto questo fattore può sembrare paradossale, allo stesso tempo risulta coerente con le nuove linee guida in questo campo. Ad esempio, se avviene un licenziamento per disguidi all’interno dell’azienda, la disoccupazione verrà ricevuta per un caso di licenziamento disciplinare.

 

Considerando l’altra faccia della medaglia, come specificato in precedenza chi andrà a dimettersi volontariamente non può ottenere indennità di disoccupazione. A meno che la dimissione non sia avvenuta per una giusta causa, la disoccupazione non può essere ricevuta da tali soggetti. Le dimissioni che ricevono la disoccupazioni sono considerate tutte quelle dimissioni per “giusta causa”. Tali casi sono considerati eventuali molestie, maltrattamenti di vario tipo, trasferimento da sede in sede senza motivazione, etc.

 

Disoccupazione: saperne di più

 

Considerando i punti di vista esplicati precedentemente sul licenziamento per giusta causa, è opportuno chiarire quando si verificano episodi che permettono al (ex) dipendente di usufruire dell’indennità di disoccupazione. Nello specifico, quando un datore di lavoro propone un licenziamento, il dipendente può accettarlo o meno. L’accettazione stessa avviene di fronte al sindacato e il dipendente può di conseguenza percepire l’indennità (se essa viene accettata).

 

L’Inps stessa ha dichiarato che chiunque firma un licenziamento può avere un diritto alla disoccupazione. La Naspi spetta quindi anche per casi di risoluzioni consensuali di termini contrattuali. Tuttavia, per chiarire tutti i dubbi possibili al riguardo (sia considerando licenziamenti di vario tipo, sia tenendo di conto di dimissioni volontarie), andare direttamente alla sede dell’Inps più vicina e chiedere informazioni può esser d’aiuto.

 

Nonostante ciò, non è così semplice ottenere informazioni sulla disoccupazione, soprattutto alle sedi Inps. Questo perché molti sono gli utenti che devono ricevere quote di disoccupazione e, in gran parte dei casi, l’Inps specifica su avvisi che informazioni sulle disoccupazioni vanno chiesto solo in casi strettamente necessari. Per quanto possa sembrare immorale e, in altre parole, arrogante, questi sono i fatti, probabilmente anche perché la sede stessa non ha tutte le informazioni chiare al 100%, considerando i vari cambiamenti legislativi al riguardo.

Mamma e scrittrice per amore e passione. Romana dalla nascita. Amante della moda e dell'arte in ogni sua forma.

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